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 Guardandomi indietro, vidi trenta nuvole nel cielo stellato, mi chiesi chi c'era lassù e chi invece restava quaggiù a proteggermi da ogni male.

Valeva veramente la pena di distruggersi in questo modo, io continuo a pensare di sì, perchè purtroppo il mondo è diviso in due:
Una, che è la parte fortunata, che ha tutto e l'altra che fatica a mangiare.

E allora ci si chiede dove è la giustizia.

In tutto questo))

Evidentemente c'è una risposta, ma è meglio non darsela, si sa. Si sa benissimo tutto dal principio.


E cosa puoi farci se nasci sfortunato?

Le cose cambiano quando qualcuno ha pietà forse?
La risposta è proprio no.


C'è chi ha tutto, e che esercita il suo Potere sulla sacra vita degli altri, finchè non viene fuori la verità.

E a saperlo, nessuno ci crede all'inizio, poi si apre il cielo.

Certa gente si diverte e continuerà a divertirsi alle spalle della sofferenza, mentre chi non ha niente non può perdere per principio niente.

Allora ci si stringe fra i fratelli fra le amicizie vere, quelle che non ti portano a letto, per piangere insieme. Ecco.


Sul tanto uno non può capire, è verissimo. é vero fino in fondo, e insomma, quando non si hanno più domande da fare, quando si hanno tutte le risposte, quando non c'è più nulla nè da chiedere nè da dire, allora finalmente il supplizio ha fine. E il gioco della roulette, cade sullo zero. Allora è finita, probabilmente si continua a soffrire anche da morti, o dal coma, lo stesso. Perchè, relegati nel silenzio, finchè a uno non viene chiesto nulla, e le domande giungono troppo tardi; cosa deve cambiare?

Deve anche cambiare la realtà?

E' così, due classi differenti.


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